(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

PIETRASANTA. Nell’assemblea dei lavoratori Ersu, l’azienda dei rifiuti del Comune di Pietrasanta, tutti i dipendenti hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di dichiarare lo stato d’agitazione.

Le motivazioni sono da ricercarsi nel comportamento aziendale che in spregio alle più elementari regole contrattuali sembra voler percorrere strade di scontro e non di confronto, serpeggia un clima di preoccupazione tra i lavoratori in quanto l’azienda risulterebbe in crisi, senza spiegarne i motivi, ed a causa dei tagli dei Comuni soci vorrebbe, secondo i sindacati:

“·        demansionare e/o dequalificare diversi lavoratori in nome di una non meglio specificata flessibilità in spregio alle leggi ed al CCNL;

·        non pagare la produttività 2012 giustificando il tutto sotto la voce “non ci sono i fondi per pagarla”, in violazione di accordi sottoscritti che sono frutto di sacrifici e lotte dei lavoratori;

·        n.36 lavoratori a tempo determinato che hanno lavorato negli ultimi 4 anni per 10 mesi l’anno e che dopo le solite promesse (anche recenti) fatte da parte dell’azienda e soprattutto dai Comuni addirittura firmatari di accordi di fronte al Prefetto, puntualmente disattesi, verrebbero lasciati a casa senza speranza alcuna e nella più grande disperazione. Lavoratori che hanno vinto nel 2009 una selezione pubblica per assunzioni a tempo indeterminato;

·        n. 15 giorni di ferie che l’azienda vuol gestire in maniera tale da abbattere il costo del lavoro, risparmiando sui tempi determinati i quali non avranno più spazio alcuno di essere chiamati. Il tutto in barba agli accordi sindacali anch’essi frutto di enormi sacrifici e compromessi.

Tutto ciò in netto contrasto con le regole della concertazione e senza preavviso alcuno, svilendo cosi il ruolo del sindacato.

Calpestando il CCNL, i diritti dei lavoratori e dichiarando apertamente che “i sindacati non contano nulla “, “le leggi ed i giudici non contano nulla”, dimostrano il vero volto di questa azienda (altro che  azienda pubblica). Ci domandiamo quindi come sia possibile che un’azienda pubblica gestita con i soldi dei contribuenti svilisca e calpesti la dignità delle persone, dei lavoratori e del sindacato.

Forse qualcuno, in preda ad un attacco di “Marchionite acuta”, intende azzerare i diritti dei lavoratori e mantenere  in essere alcune zone d’ombra dove si annidano i privilegi”.

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Ersu lavoratori pietrasanta sciopero sindacati stato d'agitazione

ultimo aggiornamento: 12-12-2012


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